È a causa di un’ingerenza negli affari interni del Paese che il Madagascar ha chiesto la sostituzione dell’ambasciatrice dell’Unione Europea, Laure Delattre-Burger. A più di un mese dalle tensioni diplomatiche scoppiate tra Antananarivo e Bruxelles, è tornata sull’argomento ieri la ministra degli Esteri malgascia, Rafaravavitafika Rasata.
“Nelle relazioni diplomatiche le regole devono essere rispettate e tra queste regole c’è il principio di non interferenza”, ha detto ieri durante un incontro con la stampa. Ha aggiunto che “non è la prima volta che il Madagascar chiede la sostituzione del rappresentante di un paese”. Ha tuttavia sottolineato che la collaborazione con l’Unione Europea continua. Ciò è stato confermato dalla firma del nuovo accordo di cooperazione denominato Samoa.
All’origine del fastidio delle autorità malgasce, una conferenza stampa che Isabelle Delattre-Burger aveva tenuto il 26 febbraio. Aveva dichiarato che la legge sulla castrazione chimica e chirurgica degli stupratori, appena convalidata dall’Alta Corte Costituzionale (Hcc), è contraria alla convenzione delle Nazioni Unite sui trattamenti crudeli, inumani e degradanti.
Nello stesso incontro con la stampa si è rammaricata che il fondo stradale non disponga dei mezzi per mantenere le strade, nella cui riabilitazione sono tuttavia coinvolti partner come l’Unione europea.