Arrivato al terzo posto con solo il 9% delle preferenze al primo turno delle elezioni presidenziali malgasce che si sono svolte lo scorso 7 novembre, il presidente uscente Hery Rajaonarimampianina si è pronunciato tramite un messaggio registrato trasmesso da due canali televisivi privati venerdì sera. È stata la prima volta che il Capo di Stato malgascio ha rilasciato una dichiarazione pubblica dopo la pubblicazione dei risultati, ricorda Rfi, e nel video ha dichiarato che non sosterrà nessuno per il secondo turno elettorale.
La dichiarazione è in netto contrasto con le voci delle ultime settimane che lo davano vicino a un avvicinamento al candidato Marc Ravalomanana. Ma il presidente ha approfittato dell’occasione per fare il punto sul suo mandato e chiedere scusa “per gli errori commessi” e per non essere riuscito e vincere le sfide che si era prefissato.
L’Alta corte costituzionale di Antananarivo ha confermato i risultati provvisori. Al secondo turno, fissato per il 19 dicembre, andranno Andry Rajoelina, che è arrivato primo con il 39,2% dei voti, e Ravalomanana che si è piazzato secondo con il 35,3%.
I risultati provvisori, pubblicati due settimane fa dalla Commissione elettorale erano stati contestati da diversi candidati che denunciavano brogli e anomalie. Le cifre finali fornite dall’Alta corte confermano quelle della Commissione elettorale. Ciò potrebbe quindi consentire di chiudere le discussioni sull’affidabilità dei risultati pubblicati dalla Ceni. L’Alta Corte Costituzionale ha controllato tutti i verbali e ha ascoltato i ricorsi. Resta da vedere se la proclamazione dei risultati finali potrà calmare le tensioni.
I tre principali contendenti al primo turno hanno tutti ricoperto la carica di Presidente. Ravalomanana, dal 2002 al 2009; Rajoelina dal 2009 al 2014; Rajaonarimampianina dal 2014 al 2018.
Un dato lampante in questa tornata elettorale è stato il calo netto della partecipazione al voto del popolo malgascio rispetto all’elezione precedente. Secondo i risultati è andato a votare solo 54,32% degli aventi diritto il che dimostra una forte disinteresse nei confronti della politica dei malgasci che non riesce a fornire alternative.