Il Madagascar scommette su Internet. L’Isola Rossa, uno dei Paesi più poveri al mondo, grazie a una rete di 10 mila chilometri di cavi sottomarini in fibra ottica, si è trasformata nell’eldorado del Web ad alta velocità. La rapidità di connessione (24,9 megabits al secondo), secondo l’azienda inglese The Cable, è la più alta del Continente africano e supera anche Italia, Francia, Germania e Regno Unito. Sempre più aziende francesi, sfruttando il vantaggio della lingua (in Madagascar, ex colonia di Parigi, si parla ancora il francese) stanno delocalizzando, affidando la gestione di servizi come raccolta dati, fatture elettroniche e call center ad imprese locali.
Una connessione stabile e di qualità, il limitato fuso orario (1 o 2 ore a seconda della stagione) e la stessa lingua hanno trasformato il Madagascar nella nuova isola felice di tante aziende basate a Parigi e non solo.
Negli ultimi 14 anni, il numero di imprese locali specializzatesi nella fornitura di servizi online è passato da poche decine a 233, principalmente nella capitale Antananarivo. Sono impiegate circa 15mila persone con stipendi a partire da 130 dollari americani al mese, ben al di sopra dei salari da fame con cui sopravvivono la maggior parte dei malgasci impegnati nei settori tessili e dell’estrazione mineraria.
Il Madagascar è, secondo la Banca Mondiale, l’unico Paese al mondo a essersi impoverito dalla fine della colonizzazione nonostante non sia stato vittima di conflitti interni. Il 75% della popolazione vive ancora con meno di 1,90 dollari americani al giorno e, nonostante dal 2009 sia stata introdotta la banda larga, solo il 2% della popolazione ha accesso ad Internet a causa delle scarse infrastrutture energetiche.