I lemuri, primati originari del Madagascar, rischiano di estinguersi. La progressiva diminuzione delle foreste vergini sta lentamente erodendo il loro habitat. Per invertire questa tendenza, il presidente Rajoelina ha lanciato una campagna di rimboschimento. Ma per gli ambientalisti questa iniziativa è insufficiente e, per essere efficace, deve essere combinata con altri provvedimenti.
«Le foreste di eucalipti, acacia e pino non sono foreste naturali – spiega Jonah Ratsimbazafy, presidente del Gerp, il gruppo di studio e ricerca sui primati che combatte per la sopravvivenza di 112 specie endemiche di lemuri –. Queste sono foreste per i koala, non per i lemuri! Ma i turisti vengono in Madagascar per vedere i lemuri nei loro habitat naturali! Il reimpianto quindi è positivo, ma dobbiamo proteggere le foreste naturali a tutti i costi!».
I lemuri svolgono una funzione essenziale nella foresta: ingerendo semi, contribuiscono attraverso i loro escrementi alla dispersione dei semi e alla loro germinazione, aumentando così la capacità degli alberi di rigenerarsi. Un enorme e gratuito aiuto alla riforestazione.
Il Madagascar sta attendendo che il presidente firmi la Dichiarazione di Ivato. Scritta lo scorso agosto nel corso della 56ª riunione dell’Associazione per la biologia e la conservazione tropicale, chiede al governo malgascio cinque impegni: combattere il crimine ambientale, investire nelle aree protette, limitare l’impatto sulla biodiversità dei progetti infrastrutturali, rafforzare i diritti delle risorse naturali delle popolazioni locali e gestire la crescente crisi della legna da ardere.