In Madagascar, la missione di osservazione elettorale dell’Unione europea ha pubblicato le sue prime conclusioni sulle elezioni presidenziali. Nel capitolo sulla campagna elettorale, un paragrafo indica che cinque candidati hanno commesso reati distribuendo denaro ai loro sostenitori. Vengono citati espressamente Hery Rajaonarimampianina e Andry Rajoelina, così come gli importi proposti.
Lunedì 12 novembre, il clan Rajoelina ha respinto questa informazione sulla stampa e martedì sera, il candidato Rajoelina stesso ha chiesto all’ambasciatore dell’UE la pubblicazione di un diniego. «Rifiutiamo categoricamente l’accusa contenuta in questo rapporto secondo la quale Andry Rajoelina ha dato soldi a chiunque», ha commentato Anja Rama, coordinatrice delle comunicazioni di Andry Rajoelina.
«Abbiamo segnalato questa informazione falsa alla missione dell’Ue. Prendiamo questo tipo di accuse in modo particolarmente serio, perché sono false, noi non usiamo questo tipo di pratiche. Queste accuse avranno conseguenze molto importanti – ha aggiunto -. Il futuro del Madagascar non può essere comprato. Dire che le persone che hanno partecipato alle riunioni di Andry Rajoelina sono state pagate è offensivo per la popolazione che ha scelto Andry Rajoelina».