Niente lockdown. Per il momento. In Malawi, l’Alta corte, per la seconda volta in due settimane, ha emesso una sentenza che impedisce al governo di attuare la quarantena per impedire la diffusione del coronavirus. Ora la questione passa alla Corte suprema.
Mercoledì 22 aprile, i giudici sono stati chiamati a decidere se permettere o meno il blocco totale delle attività e l’obbligo per le persone di rimanere in casa rispondendo a due ricorsi. Il primo è stato proposto dalla Coalizione dei difensori dei diritti umani, che aveva lanciato l’allarme sulla delicata situazione dei più poveri che sono a rischio fame se il governo non offre loro razioni alimentari. Il secondo è stato avanzato da alcuni gruppi religiosi secondo i quali il blocco rappresenta una violazione della libertà religiosa.
La scorsa settimana e poi ancora ieri, i giudici hanno stabilito che il blocco previsto deve essere sospeso. Hanno poi passato il caso alla Corte suprema. A loro avviso infatti una chiusura totale di attività economiche e sociali potrebbe avere forti implicazioni costituzionali perché potrebbe violare alcuni diritti fondamentali della persona. Quindi, per il momento, tutto è sospeso. Saranno i magistrati supremi a doversi esprimere.
Intanto in Malawi il coronavirus sembra non aver ancora colpito in modo duro. Secondo le autorità si sono registrati solo 36 casi dei quali tre mortali.