Da Torino all’Isola di Mozambico in Fiat Campagnola. Quattro mesi per 23.000 chilometri on the road. Un’avventura intrapresa nel 2004 da Francesca Guazzo (ai tempi venticinquenne neolaureata in architettura) con il futuro marito Stefano Pesarelli (fotografo professionista). Ne nacque l’idea di trasferirsi in Malawi, piccolo e pacifico Paese dell’Africa meridionale, dove hanno investito i loro risparmi per avviare Africa Wild Truck, un tour operator che unisce avventura, conservazione della natura e promozione delle comunità locali, proponendo viaggi a bordo di uno speciale camion Iveco 4×4.
Specializzati in safari fotografici, Francesca e Stefano hanno accompagnato, a oggi, la bellezza di 124 spedizioni su itinerari poco battuti tra Malawi, Mozambico, Tanzania, Kenya, Botswana e Zambia. Impiegano dodici persone come staff permanente, oltre a un buon numero di freelance tra guide e autisti. Francesca e Stefano sono due vulcani di idee. Hanno scritto numerose guide di viaggio e promosso attività per la conservazione dell’ambiente e iniziative sociali come una biblioteca open source, seminari di fotografia per stimolare i giovani a diventare protagonisti del contesto locale. Promuovono le produzioni locali, dal sapone naturale agli abiti.
A chi volesse seguire le loro orme consigliano di lavorare in profondità su sé stessi, per scoprire davvero quali sono le proprie passioni. E di studiare bene, evitando i luoghi comuni che «fanno credere che per aprire un’attività in Africa basti un volo e rifarsi la vita con pochi soldi e senza regole. Anche qui ci sono permessi, visti di lavoro, licenze, tasse e controlli». Sono comunque entusiasti della vita in Malawi. «Una vera e propria scuola di creatività, perché mancano così tante cose che devi continuamente ingegnarti e ritarare la tua scala di valori».
Info: www.africawildtruck.com
(Martino Ghielmi – vadoinafrica.com)
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