di Claudia Volonterio
Wezi Mzumara, trentacinque anni, è la prima coltivatrice di cacao e produttrice di cioccolato ufficiale del Malawi. Ha iniziato con solo quattro alberi di cacao piantati nella fattoria della sua famiglia. Oggi sua fabbrica di cioccolato, la Kwanza Cocoa, ha nove dipendenti ed è stata ufficialmente registrata l’anno scorso.
Nel nord del Malawi, immersa nella natura, sorge un’azienda agricola fondata da una giovane donna, Wezi Mzumara, che dal 2013 ha iniziato un viaggio nel mondo del cioccolato. Nella sua piantagione, situata Luwazi, Nkhata Bay si producono e fave di cacao che vengono poi trasformate in cioccolato di qualità.
La storia di come Wezi è arrivata a produrre cioccolato, divulgata da DW, comincia una decina di anni fa, quando la giovane donna si occupava di tutt’altro, ovvero di moda. Trasferitasi nel Regno Unito, dopo aver lavorato per un po’ nel settore, tornò a casa per fare visita ai genitori. Qui trovò una sorpresa che cambiò per sempre il corso della sua carriera. Nella fattoria della sua famiglia erano stati piantati quattro alberi di cacao. Senza pensare di stare per cominciare un nuovo lavoro, ma soltanto un hobby, Wezi Mzumara cominciò a prendersene cura. Da quattro gli alberi diventarono 34. L’idea di produrre il cioccolato sembrò da subito più semplice da pensare che da farsi. Gli alberi di cacao, riporta foodforafrica.com, impiegano almeno cinque anni per maturare e produrre i frutti.
Nel frattempo è tornata a lavorare nella moda, ma appena gli alberi furono pronti, tornò in Malawi con l’intento di provare a mettere su un’attività vera e propria. I primi tentativi furono fallimentari, il cioccolato era troppo amaro. “La produzione del cioccolato – racconta a DW – è un sistema che coinvolge una scienza complessa e intricata. Devi calcolare gli ingredienti, le quantità…è un gioco di equilibri. Basta poco per “rovinare” tutto il risultato”.
Produrre il cioccolato non è un lavoro che si improvvisa, ma necessita fatica, tecnica e tempo. Le fave di cacao hanno bisogno di una lunga fermentazione, dai cinque ai sette giorni. “Devono raggiungere una temperatura ottimale durante il processo di fermentazione. Dopo aver fermentato, vengono essiccate per circa sei-sette giorni, a seconda del tempo”, spiega Wezi. “Dopodiché vengono tostate, poi vengono spezzate e a quel punto devono essere sottoposte alla vagliatura, che consiste nel rimuovere i gusci dai grani di cacao.”
La macchinosità del processo non ha mai scoraggiato la produttrice, che ne ha sempre intravisto il potenziale. “Con il cioccolato puoi essere creativo quanto vuoi; non ci sono limiti”, racconta a foodforafrica.com.
L’alta qualità finale del suo cioccolato, racconta, è data dall’utilizzo di ingredienti naturali e prodotti localmente nella sua fattoria o dagli agricoltori locali. Un processo sostenibile accompagnato da una indispensabile dose di fantasia.
Il Kwanza Cocoa realizza e vende al pubblico il cioccolato in varie versioni: da quello “classico”, come la varietà fondente e al latte a quelle più sfiziose e innovative come il cioccolato bianco Baobab, quello aromatizzato al mango, il cioccolato “moka” e quello piccante, prodotto con l’aggiunta di una prelibatezza locale, il peperoncino kambuzi.
L’azienda è in costante crescita e produce attualmente ventisette chili di cioccolato alla settimana. Il suo obiettivo è quello di ingrandirsi e rifornire presto i negozi al dettaglio.