di Andrea Spinelli Barrile
È quasi impossibile comprendere realmente quanto stia accadendo nell’area attorno a Kidal, nel nord-est del Mali, lasciata da poco dalla missione internazionale delle Nazioni Unite e attualmente terreno di scontro asprissimo tra le Forze armate maliane, con i loro ausiliari russi del gruppo Wagner, e i ribelli azawadiani del Quadro strategico permanente per la pace, la sicurezza e lo sviluppo (Cdp-Pds). Una fase tesissima e durissima, durante la quale i gruppi islamisti (principalmente quelli affiliati ad al-Qaeda e i loro nemici dello Stato islamico) restano momentaneamente a guardarne gli sviluppi.
Lunedì diversi gruppi social di propaganda dei ribelli dell’Azawad hanno pubblicato contenuti fotografici e video in cui si annunciava la presa definitiva di Kidal, contenuti che ci è stato impossibile verificare ma che, in assenza di comunicati ufficiali da parte dei dirigenti del Cdp, potrebbero essere mera propaganda. Di contro, anche le Forze armate del Mali stanno spingendo una fortissima propaganda, che racconta come il governo militare golpista di Bamako stia contrastando “il terrorismo” nell’area di Kidal e, soprattutto, di come i tuareg siano in realtà dalla parte del governo. Lunedì infatti, proprio a Bamako, si è tenuta una conferenza tuareg sotto l’alto patrocinio del presidente della Repubblica del Mali, il colonnello Assimi Goita, una conferenza che centinaia di utenti social tuareg hanno stigmatizzato come un evento a cui hanno partecipato “dei traditori”, membri della comunità tuareg che “non sono in realtà dei tuareg, dei traditori della causa dell’Azawad”.
Questo quadro è reso oltremodo ancora più complicato dall’assenza di corrispondenti sul posto e dalla difficoltà di entrare in contatto con la popolazione civile per effetto del taglio delle reti telefoniche da parte dei ribelli, che a quanto pare sembrano essersi avvantaggiati sulle posizioni più strategiche. Diversi video mostrano il cuore della battaglia, attorno a Kidal: infuriano i colpi di mitragliatrice e di mortaio, in un contesto di scontro totale. Gli azawadiani denunciano inoltre diversi crimini da parte delle Forze armate del Mali e del gruppo Wagner, ai quali hanno ufficialmente dichiarato guerra ormai diverse settimane fa, rompendo l’accordo del 2015 che, di fatto, non è mai stato attuato.
Secondo la propaganda Azawad infatti, due giorni fa un drone maliano ha colpito una famiglia di Kidal, lasciando uccisi quattro bambini e una donna, ma sono diverse le accuse di questo tipo mosse alle Fama e ai Wagner da parte dei ribelli Azawad, che pubblicano numerose fotografie e video, anche molto professionali, delle atrocità presunte commesse dall’esercito maliano.