In Mali cinque persone rapite il 25 marzo insieme al leader dell’opposizione Soumaila Cissé sono state liberate la scorsa notte. Il politico e altre tre persone sarebbero però ancora nelle mani dei rapitori. Lo ha reso noto, oggi, la stessa formazione politica di Cissé. La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa francese France Press.
Cissé (e con lui i membri della sua delegazione) è stato aggredito da uomini armati non identificati mentre svolgeva la sua campagna in vista delle elezioni parlamentari nella regione settentrionale di Timbuktu. La sua guardia del corpo è stata uccisa durante l’attacco e altri due sono rimasti feriti, ha riferito la scorsa settimana il suo partito, l’Unione per la Repubblica e la Democrazia (URD). Il rapimento, secondo le forze di sicurezza locali, è imputabile a gruppi jihadisti operativi nel centro del Mali e legati ad Al-Qaeda.
Il Governo del Mali e la missione di peacekeeping delle Nazioni Unite nel Paese hanno entrambi affermato di lavorare per garantire la liberazione di Cissé. Il politico 70enne ha perso le elezioni nel 2013 e nel 2018 nella sfida contro l’attuale Presidente Ibrahim Boubacar Keita. La commissione elettorale ha annunciato ieri che Cissé ha mantenuto il suo seggio nel primo turno di votazioni.