Trentasette organizzazioni della società civile maliana hanno rilasciato una dichiarazione in cui esprimono la loro indignazione per il fatto che Houka-Houka Ag Alhousseiny, ex giudice islamico di Timbuctù durante il periodo di occupazione della città da parte dei jihadisti nel 2012, è stato decorato dalle autorità maliane lo scorso 9 novembre. Le organizzazioni chiedono che questo riconoscimento venga ritirato.
Il riconoscimento “mina gli sforzi per combattere l’impunità” e “costituisce una negazione dei diritti delle vittime”, si legge nella nota diffusa dalle organizzazioni firmatarie, tutte maliane, che ricordano che Houka-Houka è ancora perseguito dalla giustizia maliana “per crimini di guerra” e “crimini contro l’umanità”, “perpetrati durante l’occupazione di Timbuctù” nel 2012 da Ansar Dine e al-Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi).
“In quel periodo era a capo di un tribunale islamico che ordinava, tra le altre cose: schiavitù sessuale, matrimoni forzati, amputazioni, lapidazioni, fustigazioni e arresti arbitrari”. Le organizzazioni firmatarie fanno notare che è stato l’esercito maliano ad arrestarlo per tutti questi motivi nel 2014. Houka-Houka è stato poi rilasciato in uno scambio di prigionieri. Da allora, e nonostante i vari procedimenti avviati contro di lui in Mali – da parte di gruppi di vittime, Ong e dalla procura maliana – Houka-Houka ha continuato a esercitare la sua funzione di cadi nella località di Zoueliya, nel cercle di Goundam, nella regione di Timbuktu.
La sua celebrazione “rischia di commemorare i carnefici in un momento in cui le vittime sono in disperata attesa di processi”, affermano le 37 associazioni per i diritti umani che chiedono pertanto alle autorità maliane di transizione di “fare della lotta all’impunità una priorità” e di ritirare il premio.
Come ricorda Radio France Internationale, la decorazione è stata assegnata per “il servizio reso a favore del ritorno della pace e della convivenza nella regione di Timbuctù”, anche se Houka-Houka è stato inserito tre anni fa dalle Nazioni Unite nella lista delle persone “che ostacolano il processo di pace in Mali”.
Alla fine di ottobre, in qualità di cadì di Zoueliya, una località della regione di Timbuctù, Houka-Houka ha posto le sue “condizioni per la riapertura delle scuole” nella regione di Timbuctù: l’introduzione dell’arabo, l’insegnamento del Corano, la separazione tra ragazze e ragazzi e “un abbigliamento decoroso come richiesto dalla religione musulmana”. Secondo le organizzazioni firmatarie, “questo discorso viola la Costituzione maliana e il diritto internazionale dei diritti umani, che sostengono la laicità dell’istruzione pubblica e l’uguaglianza di genere, e potrebbe compromettere tutti gli sforzi delle autorità nella lotta contro la radicalizzazione, se si ricorda il suo recente passato”.