Mali/2 – Attacco terroristico: 170 ostaggi. Tre uccisi, sequestrati membri Air France

di Enrico Casale
Attacco a un hotel di Bamako

L’hotel Radisson Blue della capitale del Mali, Bamako, è stato assaltato con armi da fuoco e granate da un commando composto da una dozzina di persone. I terroristi hanno gridato “Allah u Akbar!”, Dio è grande, quando hanno aperto il fuoco. Poi hanno preso almeno 170 persone in ostaggio (140 ospiti e 30 persone dello staff). Almeno tre degli ostaggi sono stati uccisi, secondo la Cnn si tratta di due maliani e un francese. Tra i sequestrati ci sarebbero membri di equipaggi di Air France e sei impiegati della Turkish Airlines (personale di volo). I diplomatici del Quai d’Orsay a Parigi hanno attivato una cellula d’emergenza. Gli assalitori si stanno muovendo “piano per piano”.Ottanta ostaggi dell’assalto all’hotel Radisson di Bamako sono stati liberati, riferisce la tv pubblica maliana. Gli assalitori hanno poi liberato alcuni ostaggi, compresi coloro in grado di recitare versi del Corano. “Ho visto dei cadaveri. E’ orribile”. Sono le prime parole di uno degli ostaggi liberati. Secondo “fonti Onu” citate dal sito panafricano Jeune Afrique, “forze speciali americane sono all’interno dell’hotel”. L’attacco è avvenuto al settimo piano della struttura dove , secondo il quotidiano francese Liberation – “si trovano le camere utilizzate dal personale di volo dell’Air France”. “L’hotel è sbarrato e nessuno può entrare dentro o uscire” , ha detto a NBC News un portavoce del gruppo Carlson Rezidor. A ‘sigillare’ l’albergo – continua – sono stati gli assalitori stessi, e non “la polizia o altre forze di sicurezza”. La società sta lavorando per stilare una lista dei nomi degli ostaggi presi e delle loro nazionalità. Anche l’Unità di crisi della Farnesina si è subito attivata e sono in corso verifiche. L’ambasciata Usa ha diramato un allerta in cui chiede ai cittadini americani di mettersi al sicuro. Il presidente del Mali, Idriss Déby Itno, ha evocato la matrice islamista dell’attacco terroristico: “Condanno nella maniera più ferma possibile questo atto barbaro che non ha niente a che vedere con la religione”, ha detto il capo di Stato. I servizi di sicurezza del Mali sospettano che dietro l’attacco ci sia il network jihadista Ansar Din, di cui fa sapere di aver sventato vari progetti di attentati nella stessa capitale maliana ad opera delle due brigate Khalid Ibn Walid e Fronte di liberazione di Massina. Proprio ieri il presidente francese Francois Hollande aveva sottolineato che l’Isis considera la Francia nemica perchè Parigi è intervenuta in Mali. In un discorso pubblico, il presidente aveva ricordato che nel 2013 la Francia ha aiutato il Mali, ottenendo una “vittoria”: i “terroristi lo sanno per questo ci considerano nemici”. “I terroristi nel 2012 si sono accaniti contro la cultura del Mali”, “imposto divieti, le donne sono state sottomesse”: “la Francia ha dovuto prendersi le sue responsabilità e portare avanti azioni importanti”.
(20/11/2015 Fonte: Ansa)

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