Alta tensione politica e militare tra l’Azawad e la giunta militare di Bamako negli ultimi giorni. Il Coordinamento dei movimenti dell’Azawad (Cma) ha denunciato “la totale mancanza di progressi nell’attuazione dell’accordo di pace durante questo periodo transitorio che ha appena esaurito il suo periodo ‘legale’ di esistenza. Lo si apprende da un comunicato emesso dal Coordinamento che si è riunito in sessione straordinaria dal 28 febbraio al 3 marzo a Kidal, nell’omonima regione maliana.
Il Cma ha quindi invitato il governo del Mali a chiarire urgentemente e in modo chiaro e ufficiale la sua posizione definitiva rispetto all’applicazione dell’accordo di pace e riconciliazione nel Mali, risultante dal processo di Algeri ribadendo “il suo appoggio e accompagnamento a tutti i movimenti membri del Cma” e affermando di “restare attento alle profonde aspirazioni del popolo dell’Azawad nella sua ricerca di un domani migliore, in particolare per affermare il suo diritto all’autodeterminazione”.
Nella nota il Coordinamento chiede infine alla mediazione internazionale di “prendere nota di questa richiesta di chiarimento e di prendere nota del contenuto di una potenziale reazione del governo di transizione e/o del suo silenzio”.
Il Cma è composto da diversi movimenti separatisti armati, principalmente tuareg e in parte arabi, che chiedono, dal 2012, una migliore integrazione politica ed economica delle regioni settentrionali del Mali, e si sono impegnati in offensive contro il governo centrale, arrivando a occupare alcune regioni e grandi città del nord.
Con la mediazione di alcuni Paesi e organizzazioni internazionali, guidati dall’Algeria, il 15 maggio e il 20 giugno 2015 a Bamako è stato firmato un accordo di pace e riconciliazione tra alcuni dei principali movimenti armati e il governo del Mali.