Sulla base della “reciprocità”, Bamako ha annunciato sanzioni nei confronti della Comunità economica dell’Africa occidentale (Cedao/Ecowas): “Il Mali decide di richiamare i suoi ambasciatori accreditati negli Stati membri dell’Ecowas e di chiudere i confini terrestri e aerei con i suddetti Stati”, ha annunciato al canale televisivo Ortm il portavoce del governo, colonnello Abdoulaye Maiga.
“Il governo del Mali desidera rassicurare l’opinione nazionale sul fatto che sono state prese disposizioni per garantire il normale approvvigionamento del Paese con tutti i mezzi appropriati. In vista delle ripetute violazioni dei testi, dei principi e degli obiettivi di queste organizzazioni, il governo del Mali trarrà tutte le conseguenze e si riserva il diritto di riesaminare la propria partecipazione a tale entità”, ha aggiunto il ministro dell’Amministrazione Territoriale e del Decentramento del governo di transizione.
Il governo della repubblica del Mali si è detto “stupito” nell’apprendere delle sanzioni economiche e finanziarie adottate contro il Mali a seguito dei vertici straordinari Ecowas e dell’Unione economica e monetaria dell’Africa occidentale (Uemoa), tenutisi ieri Accra, in Ghana.
“Tali misure contrastano con gli sforzi compiuti dal governo e la sua disponibilità al dialogo al fine di trovare un compromesso con l’Ecowas sul calendario delle elezioni in Mali”. La giunta condanna fermamente queste “sanzioni illegali e illegittime” adottate dall’Uemoa e dall’Ecowas, “organizzazioni tuttavia fondate sulla solidarietà e sull’ideale panafricano, curiosamente in un momento in cui le Forze armate maliane stanno ottenendo risultati spettacolari nella lotta al terrorismo, cosa che non succedeva da oltre un decennio”.
Secondo le autorità di transizione del Mali, sanzionate perché non hanno rispettato la scadenza di organizzare elezioni entro febbraio prossimo, dopo il rovesciamento del presidente Ibrahim Boubacar Keita nell’agosto 2020, l’embargo economico “costituisce una chiara violazione del Trattato della comunità economica regionale e degli statuti della Banca centrale regionale”.
Il governo del Mali “si rammarica che le organizzazioni subregionali dell’Africa occidentale siano sfruttate da poteri extraregionali con altri fini”.
Le sanzioni prevedono la sospensione di tutte le transazioni commerciali, ad eccezione di quelle di prodotti di prima necessità, farmaci, prodotti petroliferi ed elettricità, e il congelamento dei beni del Mali presso la Banca centrale degli Stati dell’Africa occidentale in tutte le banche commerciali della regione. I rappresentanti dei Paesi membri dell’Ecowas hanno inoltre deciso la chiusura delle frontiere terrestri e aeree con il Mali.
Tutte le misure hanno immediata applicazione, secondo quel che hanno deciso ieri sera ad Accra in Ghana i capi di Stato e di governo riuniti per un vertice straordinario dell’organismo dedicato proprio alla situazione in Mali e alla proposta delle autorità di transizione di Bamako di tenere le elezioni nel dicembre 2025 anziché nel mese prossimo come originariamente concordato.