Il Mali ha raggiunto una produzione cerealicola di 9.266.073 tonnellate nella campagna agricola del 2021, facendo registrare un calo del 10,5% rispetto alla campagna precedente. Lo ha detto ieri Balla Keita, direttore dell’Unità di pianificazione e sviluppo del governo del Mali, in dichiarazioni riportate dai media locali.
Keita ha tuttavia detto che nonostante tutto il Mali è ancora il principale produttore di cereali nella zona dell’Unione economica e monetaria dell’Africa occidentale (Uemoa) e secondo nell’area economica Comunità degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) dopo la Nigeria. Il funzionario ha detto che il calo si spiega “con la scarsa distribuzione delle precipitazioni, il basso tasso di copertura dei fertilizzanti sovvenzionati, il ritardo nel metterli a disposizione”. Un ruolo importante, ha spiegato Keita, lo ha giocato anche l’insicurezza.
Il Mali ha comunque registrato un surplus di 2.300.000 tonnellate di cereali. “Nel caso del cotone abbiamo prodotto una produzione di 731.000 tonnellate, per 720.000 ettari sfruttati. Per quanto riguarda la produzione di sementi certificate, avevamo 8.260 tonnellate certificate su 9.200, ovvero un tasso dell’88%, per 2.497 produttori su una superficie di 4.104 ettari” ha dichiarato.