Il presidente della transizione in Mali, il colonnello Assimi Goita, ha concesso la grazia con remissione totale della pena ai 46 soldati ivoriani detenuti a Bamako dal 10 luglio. La decisione è stata annunciata con un decreto presidenziale letto nel fine settimana in diretta televisiva dal portavoce del governo Abdoulaye Maiga.
I soldati ivoriani erano stati accusati di “reati di attentato e cospirazione contro il governo, di aver minato la sicurezza esterna dello Stato, di possesso, porto e trasporto di armi e munizioni da guerra o da difesa, intenzionalmente in relazione a un’impresa individuale o collettiva volta a turbare l’ordine pubblico attraverso l’intimidazione o il terrore”.
Nel sottolineare che il gesto dimostra l’attaccamento di Goita “alla pace, al dialogo, al panafricanismo, al mantenimento di relazioni fraterne e secolari con i Paesi della regione, in particolare Mali e Costa d’Avorio”, le autorità maliane hanno precisato che la decisione segue la firma, effettuata a Bamako il 22 dicembre scorso, di un memorandum d’intesa fra Mali e Costa d’Avorio, ottenuta grazie al lavoro del presidente togolese e mediatore per la Comunità dei Paesi dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao) Faure Gnassingbé, al quale Goita esprime “la sua profonda gratitudine” per “il suo instancabile impegno per il dialogo e la pace nella regione”.
Il 10 luglio scorso le autorità maliane hanno arrestato 49 soldati all’aeroporto di Bamako, definendoli “mercenari” con intenzioni minacciose, per la mancanza di documenti che giustificassero la loro presenza sul territorio maliano. La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale aveva dato a Bamako un ultimatum fino al 31 dicembre 2022 per il loro rilascio.
Il presidente togolese Faure Gnassingbé, mediatore in questa crisi, si è recato a Bamako la scorsa settimana per una breve visita. La mediazione togolese è iniziata il 29 luglio. Nei giorni scorsi il governo ivoriano aveva invitato la popolazione a mantenere la fiducia nel presidente Alassane Ouattara, dopo la condanna, venerdì 30 dicembre 2022, dei 46 soldati ivoriani a 20 anni di carcere da parte della giustizia maliana, e la non liberazione di questi ultimi nonostante gli accordi precedenti.
“Non avete nulla da rimproverarvi” ha dichiarato il presidente ivoriano Alassane Ouattara ai 46 soldati tornati sabato ad Abidjan dopo aver trascorso mesi di prigionia a Bamako. Ma Ouattara ha voluto rassicurare i militari, ricordando che erano partiti per una missione di otto mesi, a sostegno della missione Onu. “Oggi sono un uomo felice. Felice, perché sono passati quasi sei mesi da quando gli ivoriani sono entrati in uno stato di angoscia”, ha detto il capo dello Stato.
Il tenente Kouassi Adam Sanni, capo del distaccamento, anche lui ufficiale delle forze speciali ivoriane, a tutto il gruppo ha espresso la sua gioia e la sua gratitudine al Presidente della Repubblica nonché a tutti coloro che hanno lavorato per il buon esito di questa vicenda.
Ouattara ha anche lanciato una mano tesa al governo di Bamako: “i maliani sono nostri fratelli, quindi non ci possono essere problemi senza soluzione. Ora che la crisi è finita, riprendiamo i rapporti, i maliani hanno bisogno di noi e noi abbiamo bisogno dei maliani…”, ha dichiarato.
La liberazione dei soldati ivoriani detenuti da luglio in Mali, graziati e rilasciati sabato sera dal capo della giunta militare maliana, il colonnello Assimi Goita, è stata accolta con favore dal presidente della Commissione dell’Unione africana (Ua), Moussa Faki Mahamat, e dal Presidente della Commissione della Comunità economica dell’Africa occidentale (Ecowas), Umaro Sissoco Embalo.
Moussa Faki Mahamat ha elogiato su Twitter il “felice esito del caso dei soldati ivoriani arrestati in Mali” e “la saggezza delle autorità ivoriane e maliane” e si è anche “congratulato con il presidente togolese Faure Gnassingbé” per la sua mediazione perché è ciò che “ha contribuito instancabilmente alla risoluzione di questa crisi”. Anche Umaro Sissoco Embalo, presidente della Guinea-Bissau e anche attuale presidente di Ecowas, ha accolto con un tweet “il rilascio e il ritorno ad Abidjan dei 46 soldati ivoriani” e ha reso “omaggio al presidente Alassane Ouattara della Costa d’Avorio” per l’esito dei sei mesi di trattative.
Il presidente del Togo Faure Gnassingbé, mediatore di questa crisi tra Costa d’Avorio e Mali, aveva dichiarato sabato di “accogliere con favore questo lieto fine e ha ribadito il suo impegno a continuare a lavorare per la pace tra gli Stati e la coesione tra i popoli”. Secondo lui, questo lieto fine della vicenda “solleva tutte le parti interessate e contribuisce al rafforzamento della coesione” tra gli Stati.