È un insegnante l’aggressore che ha cercato di pugnalare ieri il presidente maliano della transizione, il colonnello Assimi Goita. Lo ha detto il commissario capo del 3° “arrondissement” di Bamako, Sadio Tomoda, secondo l’agenzia di stampa Anadolu. Tomoda non ha fornito ulteriori dettagli sull’identità e sui reali moventi dell’aggressore arrestato. Ha anche indicato che il secondo sospettato, un complice dell’aggressore, è un membro delle forze speciali.
Goita, un militare che ha preso il potere dopo due colpi di Stato in meno di un anno, è stato aggredito nella Grande moschea di Bamako durante le celebrazioni dell’Eid al-Adha, anche chiamata Tabaski. “Potete rassicurare l’opinione pubblica nazionale e internazionale, sto molto bene”, ha detto ieri Goita davanti alle telecamere del canale Ortm. Il militare è rimasto illeso, mentre l’assalitore è stato immediatamente arrestato. “Va tutto bene, non c’è problema. Quando si è leader, c’è sempre chi è insoddisfatto, possono esserci tentativi di destabilizzazione in ogni momento”, ha precisato Goita.
Il primo ministro Choguel Kokalla Maiga, in carica da soli due mesi, ha detto che che il peggio è stato evitato e ha lanciato un messaggio all’unità. La Francia ha condannato fermamente l’aggressione al presidente della transizione. “Un atto scioccante in un giorno speciale di pace e tolleranza”, ha dichiarato su Twitter l’ambasciata francese in Mali. Parigi ha quindi chiesto serenità per il proseguimento della transizione fino al suo termine. La presidenza del Mali ha promesso di rafforzare la sicurezza attorno al presidente della Transizione.
Goita è arrivato ai vertici dello Stato dopo il colpo di Stato di agosto 2020, di cui è stato uno dei protagonisti, assieme ad altri militari, contro un governo e un presidente, Ibrahim Boubacar Keita, allora fortemente contestati dai maliani. Lo scorso 24 maggio, mentre era vicepresidente della transizione, Goita ha estromesso il presidente di transizione Bah N’Daw, il suo primo ministro Moctar Ouane e il generale Souleymane Doucouré, appena designato ministro della Difesa. Goita, che gode di un certo appoggio in Mali, ha giustificato la manovra con l’incapacità e la cattiva gestione dimostrata dalle personalità designate in primis per guidare la transizione. Il Mali dovrebbe, da calendario, organizzare elezioni entro otto mesi.