Si è concluso con un bilancio di almeno sei morti l’assalto condotto ieri pomeriggio da un gruppo di miliziani armati non ancora identificati nel quartier generale della forza regionale del G5 Sahel nella città di Sevaré, nel Mali centrale. Lo riferisce il sito d’informazione locale KayesKunafoni, secondo cui la situazione sarebbe tornata sotto controllo, mentre si segnalano anche diversi feriti. Secondo diverse fonti all’interno della forza del G5, l’attacco terroristico ha avuto luogo al momento della preghiera del venerdì. Almeno un kamikaze si trovava in un’auto-bomba, dipinta con i colori delle forze internazionali. Quando è esplosa, il muro di cinta è crollato. Un altro veicolo è entrato all’interno del campo ed è esploso a sua volta.
Quattro sospetti di aver fiancheggiato gli attentatori sono stati arrestati. Gli autori apparterrebbero al Gruppo di supporto per Islam e Musulmani, la principale formazione jihadista nel Sahel, legata ad al-Qaeda.
La forza del G5 Sahel, lanciata ufficialmente nel luglio 2017, ha già condotto in collaborazione con la missione a guida francese Barkhane alcune operazioni alla frontiera tra Mali, Niger e Burkina Faso. La forza regionale si comporrà di 5 mila uomini di qui alla metà del 2018. Lo scorso 23 febbraio i donatori internazionali hanno raccolto un totale di 414 milioni di euro per finanziare la missione, cui partecipano i paesi del G5 Sahel (Burkina Faso, Mali, Mauritania, Niger, Ciad). Di questi 176 milioni provengono dall’Ue e dagli stati membri. Tuttavia, secondo i paesi che partecipano alla missione, i fondi stanziati saranno sufficienti solo per il primo anno di attività.