Il capo della giunta al potere in Mali, il colonnello Assimi Goita, ha esortato la Comunità degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) a revocare le sanzioni imposte al suo Paese. «Abbiamo accettato i principi dell’Ecowas, vale a dire la nomina di un presidente civile, quindi la designazione di un primo ministro. Penso che nei giorni a venire l’Ecowas dovrà rimuovere queste sanzioni per la felicità della popolazione maliana», ha detto alla stampa a margine delle cerimonie per il sessantesimo anniversario dell’indipendenza del Paese. Goita, inoltre, ha chiesto ai suoi concittadini di sostenere le forze partner straniere presenti nel Paese, citando in particolare la forza francese Barkhane e le forze di pace del Minusma: la presenza in Mali da sette anni dei soldati francesi e della Minusma (Missione Onu in Mali) è stata però oggetto di contestazioni da parte dell’opinione pubblica. Nel pomeriggio è prevista peraltro a Bamako una manifestazione contro questa presenza. Parlando a margine delle cerimonie per il sessantesimo anniversario dell’indipendenza del suo Paese, Goita ha poi invocato «l’unione sacra attorno al Mali» per sostenere le forze nazionali. «Questa è l’occasione per congratularmi e incoraggiarli per tutti gli sforzi che stanno compiendo per portare sicurezza e pace in Mali», ha detto ai giornalisti. «e chiedo anche alla popolazione maliana di sostenere le nostre forze partner come Barkhane, Minusma e la forza europea Takuba», ha aggiunto.
L’Ecowas ha imposto il 20 agosto, due giorni dopo il colpo di Stato militare che ha rovesciato il presidente Ibrahim Boubacar Keita, sanzioni al Mali per fare pressione sulla giunta e ottenere un immediato ritorno all’ordine costituzionale. Ha poi sospeso il Mali dai suoi organi decisionali, chiuso i confini dei suoi stati membri e fermato gli scambi finanziari e commerciali con il Paese, a eccezione dei beni di prima necessità, dei farmaci, delle attrezzature per combattere il Covid-19, dei prodotti petroliferi e dell’elettricità. Da allora l’Ecowas ha accettato un periodo di transizione per consentire ai civili di tornare al potere subordinando però la revoca delle sanzioni alla rapida nomina di un presidente e di un primo ministro di transizione civili.
Un comitato istituito dalla giunta lunedì ha nominato presidente della transizione un ufficiale in pensione ed ex ministro della difesa, il colonnello-maggiore Bah N’Daw. La giunta militare si è impegnata al ripristino del potere civile entro 18 mesi.