La Missione di stabilizzazione integrata multidimensionale delle Nazioni unite in Mali lascerà completamente e definitivamente il Paese africano il 15 novembre, concludendo così il processo di “liquidazione” dei caschi blu, espulsi dal Paese nel 2023 su ordine della giunta militare.
La conclusione della Minusma infatti è stata infatti già annunciata a dicembre 2023, quando ha concluso il suo impegno decennale nel Paese volto a contrastare, nei fatti con risultati poco concreti, l’espansione dei gruppi islamisti nel Sahel. Alla cessazione delle attività della Minusma sono seguiti mesi per la “liquidazione” dei vari assett, con la consegna delle basi e dei campi militari alle autorità locali, l’evacuazione delle ultime attrezzature e la risoluzione dei contratti esistenti con gli operatori locali.
In un comunicato stampa diffuso dal Consiglio dei ministri maliano mercoledì sera si legge che “questa fase terminerà il 15 novembre 2024 con la consegna del campo di Bamako e il rimpatrio di tutto il personale civile internazionale, i contingenti e le attrezzature, segnando così il ritiro definitivo di Minusma”, che comprendeva 15.000 soldati e poliziotti da decine di Paesi.
Il ritiro della Minusma è uno dei vari atti di rottura compiuti dalla giunta militare, che ha rotto la vecchia alleanza con la Francia, l’ex potenza coloniale, e si è rivolta militarmente e politicamente alla Russia.