Più di 100 persone sono morte in Mali a causa dell’ondata di caldo estremo che ha colpito il Paese il mese scorso. La settimana scorsa la città sud-occidentale di Kayes ha registrato una temperatura massima di 48,5 gradi centigradi, la più alta rilevazione nella storia africana registrata per il mese di aprile.
Secondo quanto riferisce Rfi, l’ospedale Gabriel-Toure di Bamako ha accolto 102 pazienti colpiti da colpi di calore che sono morti all’arrivo o dopo il ricovero: la maggior parte di loro aveva più di 60 anni e aveva problemi di salute pregressi. Altre fonti locali tuttavia stimano in oltre 250 il bilancio delle vittime, in appena tre giorni.
Le autorità maliane esortano le persone a rimanere in aree ben ventilate e a limitare le ore di lezione per gli scolari poiché i giovani e gli anziani sono considerati i più vulnerabili a questo caldo e la tv pubblica Ortm trasmette in continuazione messaggi in tal senso. Le autorità hanno anche abbreviato e modificato l’orario scolastico per gli studenti delle scuole primarie per proteggerli dalle temperature mortali.