L’Ecowas (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale) ha proposto un piano in quattro punti da attuare in dieci giorni per risolvere la crisi politica del Mali e ha raccomandato sanzioni contro chiunque si metta di traverso rispetto all’attuazione del piano stesso.
Le proposte dell’Ecowas sono simili a quelle precedentemente respinte dagli oppositori del presidente Ibrahim Boubacar Keita, che insistono nel chiederne le dimissioni, non contemplate però nel piano dei capi di Stato dell’Africa occidentale.
«Esprimiamo profonda preoccupazione per questa situazione che potrebbe aumentare l’instabilità in Mali e in tutta la regione», ha dichiarato l’Ecowas dopo l’incontro di ieri. Il piano chiede che i 31 membri del Parlamento, la cui elezione è contestata, si ritirino e che si svolgano le elezioni suppletive per quei seggi. Chiesta poi la creazione di un governo di unità nazionale che includa membri dell’M5-RFP e un’inchiesta sui morti duranti gli scontri registrati all’inizio di questo mese (almeno 14, secondo le Nazioni Unite).
La coalizione di opposizione M5-RFP che ha guidato le proteste anti-Keita non si è detta soddisfatta dalle proposte dell’Ecowas. «Crediamo davvero che questa non sia la volontà della gente, non è ciò che ci aspettiamo», ha detto il portavoce Nouhoum Togo. Decine di migliaia di manifestanti hanno risposto alle richieste dell’opposizione di scendere in piazza nelle ultime settimane: e c’è preoccupazione rispetto alla possibilità che i jihadisti possano approfittare del caos politico.
Il presidente del Mali Ibrahim Boubacar Keita, intanto, ha nominato un governo di dimensioni ridotte, che includerà il Primo ministro Boubou Cissé e altri sei ministri.