Mali, intensi combattimenti attorno a Kidal

di claudia

Sono in corso da sabato intensi combattimenti, con armi pesanti e migliaia di uomini coinvolti, vicino alla città di Kidal (nel nord del Mali), combattimenti che si svolgono tra le forze armate maliane (Fama) e i ribelli Azawad del Quadro strategico permanente per la pace, la sicurezza e lo sviluppo (Csp-Psd), che riunisce le principali forze maliane gruppi armati provenienti dal nord del Paese.

Secondo un comunicato stampa dello Stato maggiore del Mali “le Fama, nel loro movimento strategico verso Kidal per salvaguardare l’integrità territoriale e l’eradicazione dei gruppi terroristici armati, hanno rotto la linea difensiva predisposta dai gruppi terroristici armati” grazie ad “azioni combinate aria-terra, che hanno permesso di sbaragliare i terroristi”. Kidal, da poco lasciata dalla missione Onu Minusma, in fase di ritiro, è al centro dello scontro tra lo Stato maliano e i ribelli dell’Azawad.

L’Unità di informazione e comunicazione per gli affari militari dell’Alto consiglio per l’unità dell’Azawad (Hcua) ha riferito in un comunicato che “l’esercito nazionale azawadiano ha condotto vigorosi combattimenti questo sabato sera contro l’avanzata di un convoglio dell’esercito maliano e la milizia Wagner, 25 chilometri a ovest di Kidal” provocando “notevoli perdite” alle Fama e ai russi ma senza fornire ulteriori dettagli.

Venerdì scorso il Csp-Psd ha tagliato le linee di due reti telefoniche a Kidal dopo che l’esercito maliano ha annunciato di aver avviato un movimento strategico verso questa città, movimento che ha l’obiettivo di “mettere in sicurezza e sradicare i gruppi terroristici armati”. Lo scorso 8 novembre le Fama avevano annunciato di aver effettuato attacchi aerei contro obiettivi terroristici a Kidal, nell’ex campo della Missione di stabilizzazione integrata multidimensionale delle Nazioni Unite in Mali, abbandonato il 31 ottobre. Un attacco confermato da ambo le parti in conflitto, con le Fama che parla di ingenti perdite umane da parte degli azawadiani, che rispondono denunciando la morte di 14 civili nei bombardamenti, tra cui diversi minori. Secondo il Csp-Psd gli attacchi aerei avrebbero preso di mira un gruppo di bambini, davanti alla scuola vicino al campo abbandonato dalla Minusma a Kidal. 

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