Mali, la cantante Rokia Traoré resta in carcere in Italia

di claudia

Si è tenuta ieri, presso la Corte d’Appello di Roma, la seconda udienza sul caso della cantante maliana Rokia Traoré, arrestata il 20 giugno scorso al suo arrivo all’aeroporto di Fiumicino per effetto di un mandato di cattura europeo richiesto da un tribunale del Belgio. Traoré si trova attualmente nel carcere di Civitavecchia in attesa che la Corte decida sul suo destino: estradizione in Belgio o libertà. All’udienza erano presenti anche le autorità maliane, nella figura dell’ambasciatore del Mali in Italia Aly Coulibaly e di un diplomatico dell’ambasciata. La Corte ha aggiornato il caso all’11 luglio.

Secondo quanto spiegato a Infomundi dall’avvocata Maddalena Claudia Del Re, legale di fiducia di Rokia Traoré, la difesa ha ottenuto dalla Corte d’Appello un esame della sentenza e di altra documentazione, non presentata sin qui dalla giustizia belga, sulla cantante maliana, segnalando la possibile presenza di un vizio di forma che renderebbe il mandato di cattura europeo nullo. Nel frattempo, Traoré dovrà restare in carcere perché la Corte ha ravvisato il rischio di un pericolo di fuga: c’è infatti un grave precedente a carico di Traoré. L’avvocata Del Re ha spiegato di stare lavorando per cercare un domicilio provvisorio per la cantante maliana, che in Italia non ha alcun legame.

Traoré, che era arrivata a Roma il 20 giugno per un concerto al Parco archeologico del Colosseo in cui avrebbe dovuto suonare quella stessa sera e che è stato annullato senza troppe spiegazioni dagli organizzatori, è infatti protagonista di una diatriba con l’ex-compagno Jan Goosens sull’affidamento della figlia. Un tribunale belga, nel 2019, ha affidato la bambina, che oggi ha nove anni, al padre, ex-direttore del Festival di Marsiglia, ma un tribunale maliano ha invece affidato la piccola alla madre. A marzo 2020 Traoré è stata arrestata in Francia e posta sotto controllo giudiziario in attesa che le autorità francesi e belghe si accordassero per la consegna della minore. Il Covid però ha reso tutto molto complicato e Traoré, a maggio 2020, è riuscita a partire clandestinamente con un volo privato per Bamako, lasciando le autorità giudiziarie e doganali francesi nell’imbarazzo. Da qui il rischio di fuga, ravvisato dalla Corte d’Appello di Roma.

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