Mali, la Corte penale internazionale condanna Al-Hassan per crimini contro l’umanità

di claudia

Processato per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, Al-Hassan Ag-Abdoul Aziz Ag-Mohamed Ag-Mahmoud, membro influente del gruppo Ansar Dine, un esponente di spicco di Al-Qaida nel Maghreb islamico, è stato riconosciuto colpevole di crimini di guerra e crimini contro l’umanità da parte della Corte penale internazionale (Cpi), che ieri mattina ha emesso il verdetto in diretta video.

Al-Hassan, 46 anni, è stato giudicato colpevole dai giudici della Cpi di tortura e oltraggio alla dignità personale per crimini commessi nella città maliana di Timbuctù tra aprile 2012 e gennaio 2013, quando la città era sotto sotto il giogo dei gruppi islamisti. Secondo il giudice Antoine Kesia-Mbe Mindua, che ha presieduto l’udienza, l’ex-capo della polizia islamica di Ansar Dine è stato riconosciuto colpevole “di crimini di guerra e crimini contro l’umanità, tra cui tortura, trattamenti crudeli e oltraggi alla dignità personale, per la fustigazione pubblica di 13 membri della popolazione” locale. Non è stata determinata l’entità della pena da scontare, questo avverrà in un secondo momento. Rischia l’ergastolo.

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