Mali, l’Alto consiglio islamico verso i negoziati con i gruppi armati

di claudia

Il governo di transizione di Bamako ha incaricato ieri l’Alto consiglio islamico (Hci) di negoziare con i leader islamisti maliani Iyad Ag Ghali e Amadou Kouffa, con l’obiettivo di porre fine ai combattimenti e alle violenze. Lo riportano i media maliani e francesi.

Non è una novità: già nel 2019 il governo del Mali aveva provato ad avviare un Dialogo nazionale inclusivo. Le autorità di transizione hanno incaricato l’Alto consiglio islamico del Mali di negoziare con i gruppi armati. Secondo quanto dichiarato a Rfi dal ministro maliano degli Affari religiosi e dei culti, Mamadou Koné, “è una richiesta popolare, non stiamo procrastinando. La stragrande maggioranza della popolazione del Mali lo ha chiesto anche prima della Transizione”. Sono già in corso trattative, a livello locale, con alcuni gruppi di combattenti legati ad al-Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi). Presieduto dall’Imam Chérif Ousmane Madani Haidara, l’Hci aveva già negoziato sul campo con i combattenti di Katiba Macina l’accordo di cessate il fuoco ottenuto lo scorso marzo nel circolo di Niono. All’epoca i jihadisti avevano concesso la libertà di movimento per tutti gli abitanti e per i cacciatori Dozo tradizionali, anche armati. In cambio le donne avrebbero dovuto indossare il velo, la popolazione avrebbe dovuto pagare la zakat e i territori interessati sarebbero dovuti finire sotto il cappello della “giustizia tradizionale”.

Gli interlocutori dell’Alto consiglio islamico maliano saranno Iyad Ag Ghaly, capo del gruppo di sostegno per l’Islam ei musulmani (Jnim), legato ad Aqmi, e Amadou Kouffa, a capo di Katiba Macina, gruppo affiliato allo Jnim. Entrambi sono di nazionalità maliana.

L’Hci ha ormai una missione molto più ampia, spiegata a Rfi da Moufa Haidara, responsabile di questi negoziati all’interno dell’Alto Consiglio: quella di “trovare un compromesso, tra maliani, affinché la guerra cessi” in tutto il Paese. E ricordare che il Mali è regolarmente colpito da attentati terroristici al nord, terreno privilegiato degli uomini di Iyad Ag Ghaly, e al centro, dove ci sono i combattenti di Amadou Kouffa.

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