Mali, le forze armate riprendono il controllo della città di Kidal

di claudia

Le Forze armate maliane avrebbero ripreso ieri il controllo della città di Kidal, nel nord del Mali, “infliggendo pesanti perdite ai gruppi terroristici armati”, secondo quanto dichiarato dal presidente della transizione, il colonnello Assimi Goïta, in uno speciale flash trasmesso dalla televisione nazionale e secondo un comunicato pubblicato anche su X dalle forze armate maliane (Fama).

“In applicazione della risoluzione 2690 del 2023 delle Nazioni Unite, oggi 14 novembre, grazie ad Allah e al coraggio e alla determinazione delle nostre Fama, è stato effettuato un raid qualche giorno fa in direzione di Kidal, infliggendo pesanti perdite ai gruppi terroristici armati”, ha detto Goïta il quale ha aggiunto: “oggi le nostre forze armate e di sicurezza hanno preso Kidal” ma – ha precisato – “la nostra missione non è finita”.

Il presidente di transizione ha anche ricordato che “questa missione consiste nel recuperare e garantire l’integrità del territorio senza alcuna esclusività, in conformità con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza”.

L’8 novembre, le forze armate maliane hanno annunciato di aver effettuato attacchi aerei contro “obiettivi terroristici” a Kidal, nel nord del Paese, nell’ex campo della Missione di stabilizzazione integrata multidimensionale delle Nazioni Unite in Mali (Minusma), lasciato dall’Onu il 31 ottobre.

Da parte sua, il Quadro Strategico Permanente per la Pace, la Sicurezza e lo Sviluppo (Csp-Psd), che riunisce i principali gruppi armati maliani del nord, ha deplorato la morte di 14 civili, tra cui bambini e notabili. Il quadro ha dichiarato che gli attacchi simultanei hanno preso di mira un gruppo di bambini riuniti davanti alla scuola vicino al campo abbandonato dalla Minusma a Kidal e una riunione di notabili nella città.

La Minusma, da parte sua, ha ricordato che al 10 novembre, almeno 6.499 dei suoi 12.944 membri del personale in uniforme e 196 dei suoi 737 civili, per un totale di 6.754 membri del personale, hanno lasciato il Mali, rassicurando sulla sua determinazione a completare il ritiro entro il 31 dicembre 2023.

Il 31 maggio 2012, il Mouvement national pour la libération de l’Azawad (Mnla), sostenuto dal gruppo armato islamista Ansar Dine, ha preso il controllo della città di Kidal, prima di impadronirsi del resto delle regioni di Gao e Timbuktu. Tra il 2012 e il 2014, l’esercito maliano ha subito umilianti sconfitte in questa città, simbolo dell’insubordinazione del Nord. La città, centro storico di ribellioni indipendentiste e crocevia sulla strada per l’Algeria, è da allora sfuggita al controllo delle autorità centrali. 

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