Le forze francesi della Barkhane hanno lasciato la loro base militare a Timbuktu, trasferita alle forze armate maliane nell’ambito dell’adeguamento del sistema militare francese nella striscia sahelo-sahariana deciso nel luglio 2021 dal presidente francese Emmanuel Macron. Lo si apprende da un comunicato dello Stato maggiore delle forze armate francesi: “Le unità maliane e francesi si sono addestrate insieme fino al 14 dicembre per condividere il loro know-how e prepararsi alla presa in consegna della base occupata dalla forza Barkhane” da parte di un distaccamento dell’aeronautica del Mali.
L’esercito francese ha già lasciato i campi militari di Kidal e Tessalit, nel nord del Mali, all’esercito maliano rispettivamente a ottobre e novembre. Lo scorso giugno, la Francia ha deciso di riorganizzare il proprio sistema militare nel Sahel lasciando le basi settentrionali del Mali (Kidal, Timbuktu e Tessalit) e pianificando di ridurre il proprio personale nella regione entro il 2023, dai 5.000 di oggi a 2.500 – 3.000 uomini.
“Come a Kidal e Tessalit, questo trasferimento è stato graduale e strettamente coordinato con le forze armate maliane, che hanno un solido presidio a Timbuktu, e con la Missione di stabilizzazione integrata multidimensionale delle Nazioni unite in Mali (Minusma), che dispiega in modo permanente quasi 2.200 soldati” riporta il comunicato.
Il prossimo 20 dicembre il presidente francese Emmanuel Macron sarà in visita in Mali, dove è previsto un incontro con il colonnello Assimi Goita, presidente della transizione maliana, nella capitale Bamako. Lo scrive la rivista Jeune Afrique sul suo sito. Emmanuel Macron andrà poi a Gao per una cena di Natale con i soldati francesi.
È la prima volta che i due leader avranno l’opportunità di parlare faccia a faccia, seppur dopo diversi colloqui telefonici. Un incontro che arriva una settimana dopo il completamento del ritiro dei soldati francesi della forza Barkhane dalla base di Timbuktu, la terza dopo quelle di Kidal e Tessalit, nell’ottica di una riorganizzazione e di una riduzione del contingente francese in Mali.
Un fatto, questo, che ha irrigidito molto i rapporti tra i due Paesi. Un rapporto incrinatosi anche per via del colpo di Stato di quest’anno e per le trattative tra la giunta militare e contractors russi per l’addestramento delle truppe maliane. I due Presidenti infatti dovranno discutere, tra l’altro, “della fine dell’operazione Barkhane, del potenziale arrivo dei paramilitari russi nel Paese e del durata della transizione maliana” scrive Jeune Afrique. Secondo Rfi “il presidente francese vuole convincere Assimi Goita a non ricorrere ai paramilitari per combattere il terrorismo”.