«Restituite il potere ai civili e date loro la possibilità di gestire una transizione politica di 18 mesi verso nuove elezioni». È l’appello rivolto dall’Unione Africana (Ua) alla giunta militare del Mali che ha preso il potere il mese scorso con un colpo di stato.
Smail Chergui, commissario per la Pace e la sicurezza dell’Ua ha chiesto un ritorno all’ordine costituzionale. L’appello dell’Unione africana è sostenuto dall’Ecowas, la comunità economica dell’Africa occidentale, che ha imposto sanzioni sul Paese subito dopo la destituzione del presidente Ibrahim Boubacar Keita.
Secondo le ricostruzioni giornalistiche però gli ufficiali maliani sembrano riluttanti a lasciare la guida della nazione a politici civili che guidino la transizione.
«In vista della futura designazione dei presidenti degli organi di transizione – ha spiegato un portavoce dei militari -, sono state avviate consultazioni con M5 (il movimento di protesta che ha contribuito alla caduta dell’ex presidente Ibrahim Boubacar Keita, ndr). Riconosciamo che l’M5 abbia svolto un ruolo di primo piano nel cambiamento, dobbiamo ascoltarli attentamente».
M5 ha dichiarato pubblicamente che questi incontri mirano a nominare un civile come capo della presidenza di transizione. Ma, da parte loro, i militari, presentando i rapporti degli incontri, affermano che la tendenza è più verso un capo militare.