Mentre l’Italia accoglie padre Gigi Maccalli e Nicola Chiacchio, liberati ieri dai miliziani maliani legati ad al-Qaeda, la Svizzera piange la morte di una sua cittadina, vittima dei jihadisti. Le autorità di Berna non hanno comunicato né il nome né l’età della donna, ma il suo decesso è stato confermato da Sophie Pétronin, una cooperante francese rapita nel 2016 e rilasciata questa settimana.
In un comunicato, il ministero degli Esteri svizzero ha detto che la donna è stata «apparentemente uccisa da rapitori […] circa un mese fa». Le informazioni sulla sua uccisione «sono state ottenute dalle autorità francesi dall’ostaggio francese recentemente liberato».
Ha aggiunto che funzionari svizzeri «stanno facendo ogni sforzo per saperne di più sulle circostanze dell’uccisione e sul luogo in cui si trovano i resti», e che il ministero ha chiesto che il corpo venga riconsegnato al più presto.
«È con grande tristezza che abbiamo saputo della morte del nostro concittadino – hanno detto le autorità elvetiche -. Condanniamo questo atto crudele ed esprimiamo la nostra più profonda solidarietà ai parenti».