Bah Ndaw, il presidente ad interim del Mali, ha nominato ieri il governo incaricato della transizione. Il nuovo esecutivo, guidato dall’ex ministro degli Affari Esteri, Moctar Ouane (nella foto) comprende 25 ministeri. I più strategici tra questi – Difesa, Sicurezza, Amministrazione territoriale e Riconciliazione nazionale – sono stati affidati ai militari protagonisti del colpo di stato incruento che ha rovesciato Ibrahim Boubacar Keïta il 18 agosto.
Sadio Camara, uno dei leader della giunta, diventa ministro della Difesa. Il portavoce della giunta, il colonnello-maggiore Ismaël Wagué, che aveva annunciato in piena notte in televisione la presa del potere da parte dell’esercito, ha ottenuto il portafoglio della riconciliazione nazionale.
Il movimento M5, che ha avuto un ruolo fondamentale nella caduta del vecchio regime, si è visto assegnare tre ministeri: Comunicazione, Lavoro e Rifondazione. Quest’ultimo è stato assegnato a Mohamed Coulibaly, molto vicino al regista Cheick Oumar Sissoko, figura di rilievo di M5.
Degno di nota è l’ingresso nella nuova squadra di rappresentanti dei gruppi armati coinvolti nel processo di pace, come Mahmoud Ould Mohamed, nominato ministro dell’Agricoltura. Il nuovo governo comprende quattro donne. Una di queste è Kadiatou Konaré, figlia dell’ex presidente d Alpha Oumar Konaré, che si è fatto un nome nell’editoria e non a caso diventa responsabile della Cultura.