Diversi partiti rifiutano di partecipare alle Conferenze nazionali della rifondazione che da ieri sono entrate nella loro fase finale. Come precisa l’emittente Radio France Internationale, tra di essi figurano il raggruppamento per il Mali (Rpm) dell’ex presidente Ibrahim Boubacar Keita (foto di apertura), il Parena di Tiébilé Dramé, il Codem di Housseini Amion Guindo e numerosi altri.
Le parti riluttanti considerano queste Conferenze troppo costose e ridondanti, date le numerose consultazioni nazionali già svolte. Rifiutano soprattutto di collegare la riflessione sul futuro del Paese alla determinazione della durata del periodo di transizione.
Dopo i comuni, le rappresentanze diplomatiche e le regioni, le Conferenze nazionali di rifondazione sono entrate questa settimana nella loro fase nazionale. Come ricorda la stampa locale e internazionale, le consultazioni lanciate dalle autorità maliane sono alla ricerca di raccomandazioni sulla gestione dello Stato, in particolare per quanto riguarda l’organizzazione delle future elezioni e un eventuale prolungamento del periodo di transizione.
Questa ultima fase si terrà fino al 30 dicembre al Centro internazionale delle conferenze di Bamako e dovrebbe riassumere le varie proposte raccolte durante gli ultimi 20 giorni in tutto il Paese. Saranno studiate varie raccomandazioni per la riforma in materia di sicurezza, governance, giustizia, pace e coesione sociale.
Già a metà settembre, alcuni partiti politici del Mali avevano manifestato la volontà di boicottare le consultazioni. Secondo l’opposizione si tratta di una manovra per ottenere il prolungamento della durata della transizione.
(foto, da flickr: Paul Morigi)