Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di rinnovare il mandato della Missione di stabilizzazione integrata multidimensionale delle Nazioni Unite in Mali (Minusma) fino al 30 giugno 2022 e di autorizzarla a sostenere la transizione politica prima delle elezioni presidenziali e legislative previste per il 27 febbraio 2022.
Adottando all’unanimità la risoluzione 2584, il Consiglio ha invitato tutte le parti interessate a facilitare la piena realizzazione della transizione politica e il trasferimento di poteri alle autorità civili durante un periodo di transizione di 18 mesi, come deciso nella riunione del 15 settembre 2020 dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao).
Inoltre, il Consiglio ha invitato tutte le parti in Mali a rispettare rigorosamente le disposizioni in vigore per la cessazione delle ostilità e ha invitato tutti i gruppi armati a tagliare tutti i legami con le organizzazioni terroristiche e la criminalità organizzata transnazionale. Devono porre fine al reclutamento e all’uso di bambini soldato e porre fine a tutte le attività dannose per il ritorno dell’autorità statale e dei servizi sociali di base.
Ha inoltre chiesto l’inclusione nelle strategie nazionali e regionali di programmi che combattano lo stigma della violenza sessuale e di genere, rendano giustizia alle vittime e ai sopravvissuti e sostengano il reinserimento di questi ultimi nelle loro comunità.
Secondo l’ultima decisione del consiglio, la Minusma è ancora composta da 13.289 soldati e 1.920 agenti di polizia.
Il testo di risoluzione è stato redatto dalla Francia, portapenna per le decisioni riguardanti il Mali.
La Minusma era l’anno scorso la missione di peacekeeping dell’Onu più costosa al mondo (sono 12 in totale) con un bilancio di 1,27 miliardi di dollari per l’anno 2020. Negli ultimi 11 anni, almeno 440 esponenti delle Nazioni Unite e personale associato in Mali sono stati vittime di omicidio. Sono stati uccisi in vari attacchi, inclusi ordigni esplosivi improvvisati, fuoco di razzi e artiglieria, fuoco di mortaio, fuoco indiretto, mine antiuomo, granate, attentati suicidi, omicidi mirati e imboscate armate.
Lo scorso 10 giugno, il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato una drastica trasformazione della missione militare transalpina Barkhane in Mali. L’operazione Barkhane è stata ampiamente contestata nel Sahel dopo il moltiplicarsi di danni collaterali e l’inefficacia di una strategia di lotta al terrorismo che non ha sconfitto il problema.