Un’unità anti-bracconaggio delle Forze armate del Mali (Fama) è caduta ieri mattina in un’imboscata tesa da un non meglio precisato gruppo terrorista armato nella regione centrale di Mopti, a 25 chilometri da Konna, sull’asse Konna-Douentza.
Il bilancio comunicato dalle Fama è di almeno 4 soldati uccisi, 12 feriti e ingenti danni materiali. Una ventina di assalitori sarebbero stati uccisi nel contrattacco condotto in giornata con il supporto dell’aviazione. La Minusma, missione Onu per la stabilizzazione del Mali, è intervenuta in aiuto ai feriti.
Gli scontri dimostrano che aldilà degli avvicendamenti politici in atto nella capitale Bamako, il resto del Paese rimane in preda all’insicurezza alimentata dai gruppi di matrice jihadista e dalle milizie di auto difesa, in alcuni casi affiliate ai terroristi.
L’insicurezza alimentata da queste bande armate è la grande sfida che attende l’attuale giunta militare al potere e il futuro governo di transizione. Il Consiglio nazionale per la Salvezza del popolo (Cnsp), la giunta che ha spinto Ibrahim Boubacar Keita a lasciare la presidenza, ha incontrato il 26 agosto i capi della gerarchia militare.