La Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato ragione a Nestlé e Cargill in una causa sullo sfruttamento minorile dei lavoratori intentata da sei cittadini maliani. I due giganti dell’alimentazione erano accusati di aver acquistato consapevolmente semi di cacao da fattorie africane che utilizzavano il lavoro minorile, incentivandolo in questo modo. I sei cittadini maliani hanno denunciato di essere stati prelevati dal loro paese da bambini e costretti a lavorare nelle fattorie di cacao nella vicina Costa d’Avorio. Nestlé e Cargill hanno affermato di aver adottato misure per combattere la schiavitù infantile e hanno negato qualsiasi illecito.
Mali: sfruttamento, Corte suprema Usa dà ragione a Nestlè
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