Cinquanta civili sono stati uccisi domenica in attacchi in quattro località orientali, non lontano dal confine con il Niger. Non meglio precisati terroristi jihadisti sono accusati di essere responsabili degli assalti a Karou, Ouatagouna, Dirga e Deouteguef. “In quest’area, di solito è lo Stato islamico nel grande Sahara a guidare le operazioni. Tra le vittime (morte e ferite), le donne e i bambini sono i più numerosi”, riferisce il corrispondente di Rfi, Serge Daniel. Una fonte sotto copertura dell’anonimato ha ipotizzato un’azione di rappresaglie, perché le popolazioni locali sono accusate di fornire all’esercito del Mali informazioni preziose nella lotta ai gruppi armati terroristici.
Il presidente della transizione, il colonnello Assimi Goita, ha condannato fermamente gli attacchi terroristici. In una serie di tweet pubblicati ieri sera, Goita ha scritto: “è con grande costernazione e profonda tristezza che ho appreso degli attacchi terroristici avvenuti domenica nelle città maliane di Karou, Ouatagouna, Dirga e Déoutéguef. Condanno con la massima fermezza questi atti spregevoli che non resteranno impuniti”.
Il presidente della transizione ha precisato che le forze di difesa (Fama) stanno lavorando duramente “per trovare e neutralizzare gli autori di questa barbarie”. Goita ha anche invitato gli abitanti del Burkina Faso “a “rimanere uniti e determinati a continuare la nostra lotta contro il terrorismo”. Il colonnello Assimi Goita, ha dichiarato un periodo di lutto di 72 ore in memoria delle vittime degli attacchi terroristici. Ad annunciarlo su Twitter ieri sera è stato lo stesso presidente.