Il Mali, precisamente la regione di Sikasso, è stato teatro di un nuovo durissimo scontro armato tra i jihadisti legati a Jnim (il Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani, legato ad al-Qaeda) e le forze armate. Lo riportano i resoconti dell’esercito, le agenzie maliane e alcuni media francesi.
Sabato sera Jnim ha attaccato il campo militare di Danderesso, nel sud del Mali nella regione di Sikasso, e in un comunicato diffuso ieri ha rivendicato l’uccisione di una decina di soldati e il furto di armi, mezzi e attrezzature varie. L’esercito maliano, in un comunicato ufficiale, ha invece detto di aver respinto l’attacco jihadista e di aver “neutralizzato diversi terroristi” grazie al lavoro dell’aeronautica nella notte tra sabato e domenica ad Amasrakad, nella regione di Gao, che tuttavia si trova da tutt’altra parte, nel nord del Paese, a più di 1.000 chilometri di distanza. Secondo Rfi inoltre, gli attacchi aerei nella regione di Gao avrebbero causato 13 morti tra i civili, anche nella stessa città di Gao, bombardata sabato notte.
Nel comunicato di rivendicazione, Jnim ha diffuso anche alcune inequivocabili fotografie, che ad un primo controllo di infoMundi sembrano attendibili e, di fatto, smentiscono l’intera versione circa la “risposta vigorosa” delle Forze armate locali, che sostiene di averli contrastati a Danderesso con l’aiuto dell’esercito burkinabé (la caserma di Danderesso, attaccata, è vicina al confine con il Burkina Faso).
L’esercito maliano invece, commentando laconicamente i fatti di Danderesso, ha spostato l’attenzione su quanto accaduto a Gao e altrove, menzionando anche due attacchi nel sud: uno alla dogana di Banankoro, 30 chilometri da Bamako, e l’altro contro una postazione militare a Mahou, nella regione di Koutiala. Jnim non menziona questi altri due scontri. Gao invece è stata pesantemente bombardata nella notte tra sabato e domenica dall’aviazione maliana, che ha colpito l’aeroporto e un quartiere residenziale: nessuna vittima per l’esercito, solo un incendio domato immediatamente. Nella stessa regione, ad Amasine e Amasrakad, le forze armate maliane avrebbero invece impiegato dei droni per “neutralizzare diversi terroristi”.
Nella guerra di propaganda tra forze armate e gruppi islamisti vengono tuttavia dimenticate le vittime civili di queste azioni di guerra. Secondo Rfi solo nei bombardamenti su Amazine e Amasrakad sono morti 13 civili, donne e bambini touareg.