L’Etiopia ha iniziato a razionare l’elettricità alla clientela domestica e agli industriali dopo che un forte calo dei livelli idrici negli impianti idroelettrici ha portato a un deficit di produzione di corrente. Addis Abeba segue l’esempio di Zimbabwe e Sudafrica. Recentemente, entrambi i Paesi, di fronte alla carenza di precipitazioni e alla conseguente mancanza d’acqua, hanno tagliato la distribuzione di corrente elettrica.
Seleshi Bekele, ministro per l’Acqua e l’elettricità, ha dichiarato che il calo dei livelli idrici nella diga Gibe 3 ha portato a un deficit di 476 megawatt, che equivale a più di un terzo della produzione elettrica nazionale (che si attesta sui 1400 MW).
L’Etiopia ha anche sospeso le esportazioni di elettricità verso i vicini Gibuti e Sudan. Ciò comporterà una mancata entrata di 82 milioni di euro l’anno.
Nell’ambito del programma di razionamento, che durerà fino a luglio, i consumatori domestici dovranno affrontare i black-out per diverse ore al giorno, mentre i cementifici e le acciaierie saranno costretti a operare con meno turni a causa dei tagli.