a cura di Stefania Ragusa
Mário Macilau, fotografo mozambicano autodidatta e amante del bianco e nero, ex menino de rua, è il vincitore della seconda edizione del premio per la fotografia “James Barnor”. Si tratta di un riconoscimento importante, più che per l’entità del premio (10.000 euro), per la statura di chi lo assegna. Barnor, classe 1929 e oltre 70 anni di onorata carriera, è l’unico grande maestro della fotografia africana ancora in vita e ha istituito questo award, attraverso la Fondazione che porta il suo nome, con lo scopo di favorire e incrementare l’accesso all’istruzione e alla formazione artistica per gli africani di talento.
Macilau era in concorso con tre serie militanti, splendide e orientate, come nel suo stile, a una lettura metaforica della realtà: Growing in Darkness, sui bambini di strada di Maputo; Circle of Memories, sull’intreccio tra memorie familiari e coloniali in Mozambico; Faith, il lavoro più recente, che racconta dall’interno la fenomenologia delle religioni tradizionali. Macilau non fa fine art ma nemmeno fotografia documentarista. «Vedo il mio lavoro come uno strumento di intervento sociale», ha dichiarato in una recente intervista. «Rivela cose diverse sulla vita, sul nostro ambiente, sulle condizioni di lavoro, sull’umanità e sui diritti umani. Vorrei che stimolasse a pensare al modo in cui viviamo e prendiamo decisioni. Questo lavoro è politico».