Il terrorismo e il separatismo sono le due facce di una stessa medaglia, secondo il ministro degli Esteri marocchino, Nasser Bourita, che si esprimeva ieri a Marrakech all’apertura della riunione internazionale della Coalizione globale contro lo Stato islamico. Bourita ha voluto attirare l’attenzione dei partecipanti, rappresentanti di più di 80 Paesi e organizzazioni internazionali, su questa tendenza inquietante, ovvero il legame tra terrorismo e separatismo.
“La collusione contro la sovranità e la stabilità degli Stati, oltre alla convergenza dei mezzi finanziari, tattici e operativi, crea un’alleanza oggettiva tra i gruppi terroristici e quelli separatisti”, ha affermato, come riferisce l’agenzia ufficiale Map.
Ciò è stato confermato dal crescente numero di individui che passano dai gruppi separatisti ai gruppi terroristici e viceversa, ha osservato Bourita, affermando che “coloro che finanziano, ospitano, sostengono e armano il separatismo stanno di fatto contribuendo alla diffusione del terrorismo e minando ulteriormente pace e sicurezza regionale”. Il capo della diplomazia marocchina ha sostenuto che “incoraggiare il separatismo equivale a complicità con il terrorismo”.
L’incontro della Global Coalition against Daesh si tiene su invito congiunto del Ministero degli Esteri del Marocco e del capo della diplomazia americana, Antony Blinken, che a causa della positività al Covid-19 non può essere presente, ma è rappresentato dalla sottosegretaria Victoria Nuland.
L’incontro, che sviscera le sfide imposte dal terrorismo in tutte le sue forme e il riposizionamento di Daesh in Africa, esamina le azioni intraprese in termini di sforzi di stabilizzazione nelle aree precedentemente colpite dall’organizzazione Stato islamico, nel campo della comunicazione strategica contro la propaganda di radicalizzazione di questo gruppo terroristico e le sue fazioni affiliate e la lotta ai combattenti terroristi stranieri.
L’evento – sottolineano le fonti ufficiali marocchine – conferma anche la ferma determinazione del Marocco a coordinarsi strettamente con i suoi partner per sradicare la minaccia proveniente da Daesh, che mira alla sicurezza e alla stabilità regionale e quindi alla lotta contro le fonti del terrorismo e dell’estremismo nel continente africano.