Marocco, Aziz Akhannouch è il nuovo capo di governo

di claudia

Aziz Akhannouch, 60 anni, presidente della formazione di centro destra, è stato designato dal Re Mohammed VI capo del governo e incaricato di formare la squadra dell’esecutivo del Marocco. La nomina è la logica conseguenza della vittoria del partito Rni (Raggruppamento nazionale degli indipendenti) alle elezioni parlamentari dell’8 settembre. Sono in corso le consultazioni con le parti per la formazione di una maggioranza coerente, omogenea e portatrice di programmi convergenti

“Il Ministero della Casa Reale, del Protocollo e della Cancelleria annuncia che Sua Maestà il Re Mohammed VI, (…)  accompagnato da Sua Altezza Reale il Principe ereditario Moulay El Hassan, ha ricevuto venerdì 10 settembre 2021 al Palazzo Reale di Fez, il signor Aziz Akhannouch, presidente del Partito Rni,  nominato dal sovrano capo di governo, e incaricato di formare il nuovo governo”, si legge nel comunicato ufficiale.

Akhannouch, ricco uomo d’affari marocchino originario del sud berbero, conosce bene i meccanismi del governo poiché ha guidato per diversi anni il dicastero dell’Agricoltura, della Pesca marittima, dello Sviluppo rurale e delle Acque e Foreste. La stampa marocchina sottolinea che fin dalla sua infanzia, il nuovo capo del governo è stato immerso sia negli affari, da parte del padre, Ahmed Ou Lhaj Akhannouch, fondatore della prima società di distribuzione di idrocarburi, che in politica da parte della madre, R’kia Benabdelali. Al ritorno dal Canada, dove ha completato i suoi studi universitari, Aziz Akhannouch ha rilevato l’eredità di famiglia, il gruppo Akwa, che da allora ha sviluppato e fatto prosperare. Il gruppo ha ora una significativa quota di mercato nel settore degli idrocarburi. Akhannouch ha anche associato sua moglie, Salwa, nella sua attività alla creazione del gruppo Aksal.

Consultazioni sono ora in corso con le parti per la formazione di una maggioranza coerente, omogenea e portatrice di programmi convergenti. Aziz Akhannouch ha espresso il suo orgoglio per la fiducia reale, esprimendo il desiderio che il governo includa membri in grado di attuare i principali progetti e strategie del re, nonché i futuri programmi del governo. Il presidente del Rni ha inoltre affermato che l’udienza concessagli dal sovrano è stata un “onore” e che questa fiducia reale è “una grande responsabilità di cui essere pienamente consapevoli”.

L’Rni ha ottenuto la maggioranza di 102 seggi (su 395) in parlamento. Il Partito dell’autenticità e della modernità (Pam) è arrivato secondo con 86 posti e il partito Istiqlal (partito dell’indipendenza, conservatore) terzo con 81 seggi. Pesante la sconfitta del partito che aveva la maggioranza da due mandati, il Partito per la giustizia e per lo sviluppo (Pjd, formazione islamista moderata), riuscito solo a conservare 13 seggi su 125. Il primo ministro uscente Saadine Othmani si è dimesso dalla presidenza del Pjd. L’Rni è arrivato in testa anche nei consigli comunali e circoscrizioni con 9.995 posti, seguito dal Pam e da Istiqlal.

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