La Danone torna indietro e abbasserà i prezzi del latte in Marocco. A convincerla sono stati i quattro mesi di boicottaggio che il marchio francese ha subito nel Paese nordafricano e le hanno causato un calo del 50% del fatturato. Le perdite hanno costretto i leader del gruppo a confrontarsi con le associazioni di consumatori e ad accettare alcune concessioni. La più importante è la riduzione del prezzo del latte pastorizzato.
«Ci stiamo preparando ad abbassare il prezzo della confezione da un litro di latte. L’annuncio sarà fatto a settembre», ha spiegato a Jeune Afrique un leader del gruppo che ha chiesto l’anonimato. Secondo fonti attendibili, la riduzione dovrebbe attestarsi sui 60 centesimi . «Il calo del prezzo – ha affermato un dirigente dei produttori di latte industriali del Marocco – costringerà tutti i players del settore ad adeguarsi».
Il boicottaggio è iniziato in primavera. I cittadini si organizzano con un tamtam che cresce di giorno in giorno e che ha raggiunto nella vita reale alcune delle principali catene di supermercati. Tutto comincia il 20 aprile, quando si diffonde in rete l’appello a boicottare i distributori Afriquia, del gruppo Akwa, il latte di Centrale Danone e l’acqua Sidi Ali del gruppo Holmarcom. Le pagine su Facebook, almeno una ventina, accomunate dallo slogan in arabo che suona «lascia cagliare il latte”», spiegano che l’obiettivo è quello di «proteggere il potere di acquisto marocchino».
Il 26 giugno, Emmanuel Faber, Ceo di Danone Monde, aveva promesso che il gruppo avrebbe venduto latte fresco pastorizzato al prezzo di costo. Ciò significa che l’azienda è pronta a non fare profitti sul latte. Il boss di Danone ha poi avviato un tavolo di confronto per trovare il «giusto prezzo» che permettesse una buona remunerazione per allevatori e venditori.