Lo studio per la realizzazione di un gasdotto tra il Marocco e la Nigeria ha beneficiato di un contributo finanziario da parte della Banca islamica per lo sviluppo (Idb), secondo una nota dello stesso istituto finanziario. Gli accordi di finanziamento relativi allo studio di Front-End Engineering Design (Feed) per il progetto “Nigeria-Marocco Gas Pipeline” sono stati firmati in una cerimonia virtuale, alla presenza del vicepresidente della Banca islamica per lo sviluppo Mansur Muhtar, della ministra dell’Economia e delle finanze marocchina, Nadia Fettah, e della direttrice generale dell’Office national des Hydrocarbures et des Mines (Onhym) Amina Benkhadra. Alla cerimonia ha partecipato il segretario generale del ministero della Transizione energetica e dello Sviluppo sostenibile.
Secondo il comunicato della Banca islamica, i discorsi tenuti dai rappresentanti del governo del Marocco, dell’Onhym e della banca hanno evidenziato il ruolo chiave e strategico del progetto come passo verso il rafforzamento della sicurezza energetica nella regione, contribuendo allo sviluppo economico e sociale dei Paesi attraversati, e all’integrazione dell’economia regionale, al potenziamento dell’interscambio mondiale e delle esportazioni nel continente africano e alla creazione di uno spazio energetico comune per la connettività dei paesi membri della banca islamica per lo sviluppo.
Si sono ricordate le raccomandazioni formulate dal re Mohammed VI, attraverso il suo discorso ai partecipanti al 44esimo incontro annuale della Banca islamica per lo sviluppo a Marrakech il 5 aprile 2019, durante il quale è stato presentato come modello di cooperazione sud-sud il progetto del gasdotto che collega Nigeria e Marocco.
Il progetto mira a preparare gli studi necessari per il gasdotto e aiutare a prendere la decisione di investimento finale entro il 2023 per il progetto infrastrutturale. Gli obiettivi specifici della componente del progetto finanziata dall’Idb sono: eseguire l’Environmental and social impact assessment) al fine di garantire la conformità del progetto a tutte le normative e standard ambientali e sociali locali e internazionali; sviluppare studi di acquisizione territoriale per concordare con tutti i Paesi da attraversare, studiare i processi per ottenere il diritto di passaggio per il gasdotto per garantire una corretta esecuzione delle opere in una fase successiva.
Secondo l’accordo tra i governi del Marocco e della Nigeria, entrambi i Paesi condivideranno equamente il costo del progetto che è stimato in 90,1 milioni di dollari. L’Idb sosterrà il contributo marocchino e parteciperà al finanziamento del progetto fino a un importo di 15,45 milioni di dollari nell’ambito dell’operazione “Service Ijara”. Per il contributo nigeriano, l’Idb ha appena approvato un finanziamento da 29,75 milioni di dollari che porterà il contributo della Banca al 50% del costo totale dello studio Feeddel Gasdotto Nigeria – Marocco.
L’Onhym e la Nigerian National Petroleum Corporation (Nnpc) hanno affidato alla società britannica Penspen nel gennaio 2019 la realizzazione della prima fase dello studio su un percorso di 5.700 km. “Consiste in un esame dettagliato dei risultati dello studio di fattibilità effettuato lo scorso luglio e in una valutazione approfondita della domanda e dell’offerta di gas”, ha spiegato all’epoca Penspen. Un passo che deve essere completato nel 2023, indica la Banca islamica per lo sviluppo.