A causa del Covid-19, il 55% delle famiglie marocchine ha ridotto il consumo e le spese alimentari, il 30% ha mantenuto lo stesso livello e oltre il 15% ha aumentato le proprie spese. A rivelarlo un recente rapporto dell’Alta Commissione per la Pianificazione (Hcp) del Marocco.
Lo studio dell’HCP era incentrato sulle spese relative a 10 prodotti alimentari essenziali. I prodotti includono farina e cereali, verdure, frutta e fagioli. L’elenco comprende anche carni rosse, carni bianche, pesce, latte e derivati, olio e zucchero.
Secondo il rapporto, i marocchini hanno consumato molta meno carne rossa, pesce e frutta durante il lockdown. Quasi un terzo delle famiglie marocchine (31,2%) ha ridotto il consumo di frutta, rivela il documento. Nel frattempo, oltre un quarto delle famiglie ha consumato meno carne rossa (28,3%) e pesce (27,8%). Un quarto dei marocchini nelle aree rurali (25,2%) ha dichiarato di consumare meno cibo, percentuale che scende al 16,9% tra le famiglie nelle città.
A determinare questo calo nei consumi sono la mancanza di risorse finanziarie (27%), la mancanza di scelta (5%), l’ aumento dei prezzi (3%).
La maggior parte delle famiglie marocchine che hanno ridotto il consumo di cibo (82%) ritiene che la riduzione continuerà nei prossimi mesi. Un quarto delle famiglie (24%) ha dichiarato di essere sicuro della propria previsione, mentre il 58% definisce la sua previsione «probabile».
Secondo lo studio, durante la quarantena, molti marocchini non sono riusciti a pagare neanche le tasse scolastiche private (35,4% del totale) e i prestiti al consumo (28,5%) erano gli obblighi meno onorati durante la crisi.