Il ministro marocchino dei Diritti umani dice davanti ai giornalisti che per lui gli omosessuali sono “spazzatura”, poi scrive sulla sua pagina Facebook che “l’omosessualità è un crimine e inoltre non è accettabile dalla nostra società”.
Da un lato legge e istituzioni, dall’altro cultura e società civile. Il fronte politico si accende sulla polemica, quello culturale è in fermento. Proprio mentre Marrakech ha aperto al pubblico, ieri 19 ottobre, il suo più bel museo per celebrare il genio di Yves Saint Laurent, stilista e omosessuale dichiarato. Il taglio del nastro è già toccato a Lalla Salma, regina consorte che, in abito Rive Gauche, etichetta diremmo oggi low cost del couturier, ha dato la benedizione ufficiale all’iniziativa, a fianco di Madison Cox, paesaggista, vedovo di Pierre Berge, l’imprenditore scomparso di recente che è stato per 40 anni compagno di vita dello stilista.
Qualche giorno fa, a margine di una riunione sul tema della tortura, Mustapha Ramid, ministro con delega su tutto quel che riguarda diritti fondamentali e temi umanitari, risponde alle domande dei giornalisti. Quando però qualcuno chiede a che punto sia la depenalizzazione del reato di omosessualità, il politico perde le staffe: “Non ho tempo per questi argomenti, per me gli omosessuali sono spazzatura”.
(20/10/2017 Fonte: Ansa)
Marocco – Il ministro dei Diritti umani: «I gay? Spazzatura»
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