Sta suscitando grande entusiasmo la scoperta archeologica di un set di gioielli di 150.000 anni fa – di fatto il più antico al mondo noto fino ad oggi – ad Essaouira, località sulla costa atlantica del Marocco, iscritta alla lista del patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco.
A commentare l’accaduto, il giornalista, economista e consigliere del Re, André Azoulay, secondo cui “Essaouira ha vissuto oggi (ieri, Ndr) uno dei momenti più esaltanti e commoventi della sua lunga storia” con il ritrovamento nella grotta di Bizmoune, vicino alla città, dell’antica parure.
Il set di antichi ornamenti “il più antico al mondo fino ad oggi conosciuto, incarna a modo suo i valori con cui Essaouira ha scelto di identificare la sua rinascita da circa trent’anni”, ha aggiunto Azoulay, esprimendosi da Dar Souiri, nel centro storico di Essaouira, commentando la scoperta durante una giornata di divulgazione promossa dal ministero della Cultura e da due associazioni locali. “Questi sono i primi indizi dell’umanità che mostrano l’esistenza di relazioni strutturate tra membri di uno stesso gruppo o di gruppi diversi. Questo ornamento illustra per la prima volta e a suo modo l’esistenza di una forma di linguaggio, anzi di un linguaggio, al tempo dell’Homo-Sapiens”.
Evidenziando il posto che è oggi quello del Marocco dopo Essaouira nella “formidabile storia della Terra e dell’Umanità ”, il consigliere d iMohammed VI ha aggiunto: “Le stelle si sono allineate per rivelare al mondo, da Essaouira, che 150.000 anni fa, gli oggetti, in questo caso i gioielli di Bizmoune, hanno incarnato per la prima volta la centralità del posto delle donne nelle società Homo-Sapiens”.
Rivolgendosi al team marocchino e internazionale di ricercatori e scienziati all’origine della scoperta, Azoulay ha reso un sentito omaggio al professor Abdeljalil Bouzouggar, docente di archeologia preistorica all’Insap (Rabat), “figura militante, impegnata ed emblematica” di un gruppo che riunisce ricercatori delle Università di Aix-en-Provence, Arizona, Germania e Spagna.
Il direttore dei beni culturali presso il ministero della Cultura, Youssef Khiara, ha insistito sulla portata e l’importanza di questa particolare scoperta, e ha spiegato che i funzionari del ministero della Cultura stavano esaminando le procedure da seguire per depositare il fascicolo di domanda per il sito di Bizmoune, assieme ad altri siti preistorici del Regno, per iscriverli in una delle liste Unesco.