Hajar Raissouni, la giornalista marocchina condannata per aborto e graziata dal re, si è sposata con Rafaat El Amine, il fidanzato di origini sudanesi, pure coinvolto nel caso giudiziario che ha puntato i riflettori internazionali sul tema delle libertà individuali in Marocco.
L’avvocato della coppia ha pubblicato il video con la firma dell’atto civile. Hajar Raissouni e Rafaat El Amine erano stati condannati a un anno il 30 settembre, dopo un mese di carcere preventivo, per relazioni sessuali fuori dal matrimonio e aborto. Il 15 ottobre hanno ricevuto la grazia reale e sono tornati in libertà.
Il codice penale del Marocco consente di interrompere la gravidanza solamente quando la vita della donna è in pericolo. In tutti gli altri casi punisce l’aborto con il carcere da sei mesi a due anni, e chiunque lo abbia provocato con cinque anni di carcere. Sono perseguiti penalmente anche l’adulterio e l’omosessualità.
Nel 2018, dicono i dati ufficiali, in Marocco sono state accusate 14.503 persone per dissolutezza, 3.048 per adulterio, 170 per omosessualità e 73 per aborto clandestino. Secondo le associazioni femministe, ogni giorno nel Paese vengono praticati tra i 600 e gli 800 aborti clandestini. Il caso di Hajar Raissouni potrebbe aprire la strada a una discussione sulla depenalizzazione dell’aborto. Il progetto di legge che la prevede è bloccato da anni al parlamento.