Il Marocco vanta ben nove siti inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità e sei espressioni culturali designate dall’Unesco come Patrimonio Immateriale. Tra le numerose attrazioni ricordiamo il moussem di Tan-Tan, lo straordinario raduno delle tribù berbere che ogni autunno, tra ottobre e novembre, si riuniscono nell’omonima località, situata all’estremo sud del Paese, per cantare, recitare versi e celebrare la loro civiltà millenaria. Non solo. A Sefrou, nel mese di giugno, il festival delle ciliegie rende omaggio alla bellezza della natura e della cultura di questa città: al termine di una sfilata fantasiosa, ogni anno viene eletta la Regina delle Ciliegie.
A Marrakech, la piazza di Jemaa el Fna, teatro giornaliero di incantatori, cantastorie e musicanti, è uno spazio culturale e un punto d’incontro per la gente del luogo e i visitatori. Non meno importanti sono i siti architettonici protetti dall’Unesco come il ksar di Aït-Ben-Haddou vicino a Ouarzazate, un luogo senza tempo; le medine di Fès, Tetouan ed Essaouira, anch’esse patrimonio dell’Umanità, insieme alla città storica di Meknès, alla capitale Rabat (un mix di influenze antiche e moderne), alla località di origine portoghese di Mazagan e al sito archeologico di Volubilis (una collezione di vestigia romane).
Non potrete tornare dal Marocco senza aver fatto shopping in un suk: l’Unesco ha dato un riconoscimento speciale anche all’artigianato marocchino (impareggiabili i tappeti e le lampade) e alla produzione di argan (prezioso olio usato in cucina, nella cosmesi e in alcune terapie mediche, estratto con metodi tradizionali trasmessi di generazione in generazione).
(Marco Trovato)