Dopo quasi quattro decenni di chiusura, il Marocco si prepara a riattivare lo sfruttamento delle miniere di ferro situate vicino a Nador, nel nord-est del Paese. A tal fine, la Société d’exploitation des mines du Rif, una controllata dell’Ufficio nazionale degli idrocarburi e delle miniere (Onyhm), ha appena lanciato una gara internazionale per l’acquisizione totale di giacimenti di ferro. Lo riferisce il sito di notizie Yabiladi.
Il termine per la ricezione delle offerte è fissato per il 1 novembre 2022. L’apertura delle proposte in seduta pubblica è prevista per il 3 novembre, presso la sede dell’Onhym a Rabat, la capitale amministrativa del Marocco. Per gli investitori interessati, sarà organizzata una visita in loco durante la settimana del 10 ottobre. Dal 1908 al 1984, i giacimenti di ferro sono stati sfruttati dalla Compagnia spagnola di Rif Mines.
La riattivazione della miniera di ferro di Nador dovrebbe consentire la creazione di posti di lavoro in una regione in cui l’attività economica ruota attorno al contrabbando di prodotti provenienti dall’enclave spagnola di Melilla, secondo Yabiladi.
Questa gara internazionale arriva due mesi dopo l’annuncio ufficiale da parte del governo algerino dell’avvio della produzione di ferro dalla miniera di Gara Djebilet, situata a ovest di Tindouf, nel sud del Paese. Il progetto è stato affidato a un’azienda cinese, ma storicamente era stata assegnata, nel 1972, a una società mista marocchina-algerina.
I giacimenti di ferro di Nador si trovano a soli 25 chilometri dal porto di Beni Nsar. Le miniere di ferro di Ouiksane, Sotolazar e Aksara sono state sfruttate negli anni ’70 ma sno state chiuse negli anni ’80. Erano gestite dalla compagnia pubblica Seferif, filiale dell’Onhym. La regione di Nador contiene le principali riserve ferrose del Paese. Il potenziale sfruttabile sarebbe di circa 26 milioni di tonnellate. L’idea di rilanciare lo sfruttamento giace già da diversi anni,
Strategiche per il Marocco in questo momento sono anche le sue riserve di cobalto, richiesto per la fabbricazione di veicoli elettrici, e di fosfati.