E’ in corso in questi giorni a Nouakchott, capitale della Mauritania, un forum regionale sulla lotta alla schiavitù. L’incontro nasce da un’iniziativa del Movimento abolizionista mauritano (Ira) di Birame Dah Abeid, appoggiato da associazioni non governative, che costituiscono la rete regionale per la lotta alla schiavitù nei paesi del Sahel, ed è patrocinato dal governo mauritano.
Nel suo intervento di ieri, il deputato Biram Dah Abeid ha elogiato l’arsenale legale mauritano, più avanzato rispetto a quelli esistenti in alcuni Paesi vicini. Ha tuttavia aggiunto che la giustizia in Mauritania non segue l’amministrazione politica e legislativa. I casi di schiavitù, una volta dinanzi ai tribunali, finiscono in oscuri meandri, ha deplorato.
Sono in agenda sessioni di discussione dedicate alla lotta alla schiavitù nei paesi del Sahel, alle esperienze delle organizzazioni della società civile nella loro lotta, nonché alle sfide e alle prospettive della lotta a questo fenomeno, i suoi aspetti psicologici e sociali, le sue cause e le sue conseguenze nella regione.
Intervenendo da parte sua all’apertura del forum, il commissario per i diritti umani, l’azione umanitaria e le relazioni con la società civile, Cheikh Ahmedou O. Ahmed Salem O. Sidi, ha affermato che la scelta del tema riflette una visione chiara e una solida comprensione il significato su cui deve fondarsi il partenariato tra governi e società civile per il consolidamento e la tutela dei diritti e delle libertà. Il tema è infatti “Facciamo della lotta alla schiavitù una battaglia comune e consensuale condivisa dalla società civile e dai governi dei paesi del G5 Sahel”.
L’organizzazione di questo forum, per la prima volta in Mauritania, secondo il commissario, è una chiara prova della sincera volontà delle alte autorità e della loro costante determinazione a favorire la consultazione, il dialogo e il rifiuto dell’esclusione e dell’emarginazione.
La legge mauritana criminalizza la schiavitù e reprime le pratiche di servitù. A gennaio 2022 è stata anche approvata la legge 017 sulla prevenzione e repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime, oltre all’istituzionalizzazione del gratuito patrocinio per le vittime della schiavitù.
Soprannominato in Italia “il Mandela della Mauritania”, Abeid ha ricevuto il Premio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite nel dicembre 2013. Nel 2014 è figurato nell’elenco delle “10 persone che hanno cambiato il mondo di cui potreste non aver sentito parlare” di PeaceLinkLive. L’Ira ha ottenuto il riconoscimento dalle autorità di Nouakchott come organizzazione per i diritti umani in Mauritania lo scorso dicembre.